Vai al contenuto

Matisse e contemporanei

⏰ lettura 4 min.

Matisse e contemporaneiPalazzo Chiablese
Ispirazioni comuni e influenze reciproche

Fino al 15 maggio, Torino ospita, a Palazzo Chiablese, “Matisse e il suo tempo”. Con 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui coevi (quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger), la mostra, curata da Cécile Debray (Conservatore presso il Musée National d’Art Moderne-Centre Pompidou di Parigi, da cui provengono le opere), si prefigge di mostrare l’arte di Matisse attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi culturali con altri pittori.

Henri Matisse - Lorette con tazza di caffè anno 1917, olio su tela, 91x148 cm. Collection Centre Pompidou, Paris Musée national d’art moderne - Centre de création industrielle - Photo : © Centre Pompidou, MNAMCCI/Philippe Migeat/Dist. RMN-GP © Succession H. Matisse by SIAE 2015
Henri Matisse – Lorette con tazza di caffè
anno 1917, olio su tela, 91×148 cm.
Collection Centre Pompidou, Paris Musée
national d’art moderne – Centre de création
industrielle – Photo : © Centre Pompidou, MNAMCCI/Philippe Migeat/Dist. RMN-GP
© Succession H. Matisse by SIAE 2015

Per mezzo di confronti con opere di artisti suoi contemporanei, è possibile cogliere non solo le influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una sorta di “spirito del tempo” che domina l’ambiente delle avanguardie storiche e degli artisti che animano l’arte della Ville Lumiére nella prima metà del Novecento.

Matisse, prolifico e curioso, durante tutta la sua carriera è al centro dei dibattiti sulla scena artistica: capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo e amico di Signac, Renoir, Maillol, Bonnard, maestro dell’intera generazione degli espressionisti europei, rivale di Picasso e precursore di un’arte astratta per giovani artisti come quelli dell’espressionismo astratto newyorkese o del movimento Supports/Surfaces in Francia.

Pittore, incisore, illustratore e scultore, Matisse è coetaneo di Picasso, ma la sua personalità è profondamente diversa: meditativo e coerente, egli orienta la sua ricerca in una dimensione completamente diversa, volta a definire una pittura libera da ogni concettualismo, soggetta unicamente alle leggi intuitive dell’armonia di colori e linee nella loro relazione formale.

La sua arte riduce all’essenziale gli elementi visivi, gioca con la linea forzando la potenza del colore alla massima intensità e si risolve rigorosamente nella bidimensionalità della superficie pittorica, intesa come puro spazio di creazione, in cui l’artista esprime emozioni e sensazioni che derivano dal suo rapporto con la realtà, filtrate attraverso l’immaginazione.

La forza radicale della sua pittura, la sorprendente novità della sua opera alla svolta degli anni Trenta e il posto preponderante che, insieme a pochi altri, egli occupa nell’elaborazione ideologica di un’arte moderna francese, spiegano l’aura eccezionale di cui gode e che lo isola nettamente dal resto del contesto artistico.

Seguendo il percorso di Matisse, la mostra si articola in dieci sezioni secondo un filo cronologico scandito da approfondimenti tematici: le figure eminentemente matissiane delle odalische; la raffigurazione dell’atelier, soggetto ricorrente nell’opera di Matisse che, negli anni bui della Seconda guerra mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque, Picasso o Bonnard; le celebri nature morte con arance e l’invenzione della nuova tecnica del guazzo ritagliato che gli permette di ritagliare “al vivo” nel colore. Le diverse sezioni consentono di attraversare l’insieme dell’opera e del percorso di Matisse dai suoi esordi nell’atelier di Gustave Moreau negli 1897-99 fino alla sua scomparsa, quando altri artisti si ispirano, negli anni Sessanta, alle sue ultime carte dipinte.

Le nuove problematiche originate da Matisse hanno conseguenze notevoli sul lavoro degli artisti delle generazioni successive: grazie alla diffusione della sua opera negli Stati Uniti per merito di suo figlio Pierre, alle mostre delle opere della sua estrema maturità in Francia e al complesso decorativo e architettonico della cappella di Vence, l’arte di Matisse nutre di sé l’arte del XX e del XXI secolo.

André Derain - Il sobborgo di Collioure anno 1905, olio su tela, 59,5x73,2 cm. Collection Centre Pompidou, Paris Musée national d’art moderne - Centre de création industrielle - Crédit photographique : (c) Centre Pompidou, MNAM-CCI/Philippe Migeat/Dist. RMN-GP” © André Derain by SIAE 2015
André Derain – Il sobborgo di Collioure
anno 1905, olio su tela, 59,5×73,2 cm. Collection Centre Pompidou, Paris Musée national d’art moderne – Centre de création industrielle – Crédit photographique : (c) Centre Pompidou,
MNAM-CCI/Philippe Migeat/Dist. RMN-GP” © André Derain by SIAE 2015
INFO
MATISSE E IL SUO TEMPO
12 dicembre 2015 – 15 maggio 2016
Palazzo Chiablese, Torino
www.mostramatisse.it

lunedì  14,30 - 19,30
martedì, mercoledì, venerdì, 
sabato e domenica 9,30 - 19,30
giovedì  9,30 - 22,30

Matisse e il suo tempo

Torino Palazzo Chiablese

December  12, 2015 – May 15, 2016

Described by one of his Pointillist friends as “wildly impatient”, Matisse dominated the art scene up to the 1950s and is regarded as one of the most fascinating artistic intellects of the 20th century. A central figure in debate all through his career, he was the leader of the Fauves, a critical observer of Cubism, a follower of Signac, Renoir and Bonnard, the rival of Picasso, a teacher and the precursor of an art that looks forward to the abstract expressionism of New York. Featuring 50 works by Matisse and 47 by contemporaries like Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet and Léger, all on loan from the Centre Pompidou, the exhibition Matisse and His Era is designed to present the master’s works in the precise context of his friendships and artistic exchanges with other painters. Visual comparison with works by his contemporaries will thus make it possible not only to detect subtle reciprocal influences and common sources of inspiration but also a sort of “spirit of the time” in which Matisse and the other artists are caught up and that also involves periods still awaiting study in depth, like the modernism of the 1940s and ’50s. It is chronologically divided into ten sections with thematic focuses illustrating the eminently Matissian motif of the odalisque, as in Odalisque in Red Trousers (1921), and the depiction of the studio, a recurrent subject of Matisse’s work but also of stupendous paintings by Braque and Picasso, as well as the master’s oeuvre and trajectory from his studies with Gustave Moreau (1897–99) until the late paper cut-outs and his death in 1954.

Abbonati a BIANCOSCURO

Biancoscuro rivista d'arte

Clicca qui e risparmia il 40%

oppure iscriviti alla nostra newsletter

Select language