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Naufraghi e naufragi

⏰ lettura 4 min.

Naufraghi e naufragi

Mostra personale di Barbara Pietrasanta

Il titolo è emblematico, la mostra in Acquario e Civica Stazione Idrobiologica trova la sua collocazione ideale.

L’artista è Barbara Pietrasanta, non ha bisogno di presentazioni, nel panorama artistico è nota, pittrice, docente e molto molto altro.

La sua carriera artistica è lunga e credo che in questa mostra abbia trovato la sua completezza, e per il tema trattato, e per il raggiungimento di una tecnica fatta esclusivamente di grandi tele ad olio. Il pathos viene raggiunto rapidamente, guardando i dipinti il climax è ai massimi livelli, all’apparenza senza il minimo sforzo.

Le tele assumono, agli occhi di chi le guarda, una finestra aperta, non solo sulla metafora della vita, ma soprattutto sulla propria esistenza, i naufragi e i naufraghi siamo noi. Le derive delle nostre vite, del nostro essere sono espressi con sapienza, e ben riflettono gli stati d’animo che ciascuno di noi almeno una volta nella vita ha conosciuto. Non è obbligatorio essere un migrante, anche se di fatto siamo tutti migranti attaccati al salvagente chiamato vita, che spesse volte ci abbandona, ci allontana, ci lascia senza fiato.

“Come sul capo al naufrago l’onda si avvolve e pesa” A. Manzoni @Barbara Pietrasanta

L’artista esprime un sentimento che difficilmente ammettiamo pubblicamente, il galleggiare a livello di sopravvivenza in un contesto quale quello attuale, che molto toglie e nulla lascia. Le sue tele sono un urlo, un desiderio di riscatto profondo.

L’utilizzo dei colori ad olio aumentano questa sensazione, sono il leitmotiv di un pensiero ricorrente, l’IO di ciascuno di noi che cerca una via di fuga, se non di redenzione, almeno da questa che chiamiamo vita.

Personalmente ho amato tutte le tele di Barbara, questi fondali che molto svelano dell’inquietudine, della incapacità, della impossibilità fisica che proviamo messi difronte alle avversità che possono capitarci, ma allo stesso tempo i suoi dipinti lasciano intravedere la possibilità di farcela, di crederci.

Effetti personali @Barbara Pietrasanta

Troviamo tutto nei dipinti di Barbara Pietrasanta, il suo essere artista in un’epoca quanto mai come ora difficile, il suo essere donna, le sue capacità di resilienza, il suo sapere restare sempre attenta e vigile ai mutamenti che possono accadere, e non è facile, pittoricamente, trasporre tutto questo su una tela, soprattutto quando é bianca, muta, quando devi fare in modo che la tela diventi parte di te e ti possa raccontare.

Le tele di Barbara Pietrasanta raccontano molto di noi, guardarle e rispecchiarsi è facile, immedesimarsi è un tutt’uno, i colori ti catturano, non c’è nessuna teatralità, i suoi lavori ti aprono la mente e capisci quanto siano reali e veritieri, con un compito preciso: riappacificano il nostro animo. Si, questo è quello che accade guardando le tele di Barbara, nessuna angoscia, semmai il contrario, la luce e la speranza, presenti in ogni tela, emerge prepotente.

È un segnale potente, e lo spettatore non può non coglierlo, Barbara ti spinge ad osservare, a guardarti dentro, e il viaggio per molti doloroso, per altri dolce, ha comunque un lieto fine, non rimaniamo abbandonati a noi stessi, la fune che vediamo dipinta è il fil rouge che lega la mostra, un filo rosso che ci unisce, non si spezza, anzi, di tela in tela è sempre più forte e rafforza in noi la voglia di farcela.

Salvataggio @Barbara Pietrasanta

Quindici tele, la maggior parte di grande formato. 

Personalmente avrei voluto ce ne fossero altre, un invito quindi a continuare,  a non fermarsi,  perché come sosteneva Marshall McLuhan il medium è il messaggio, la pittura di Barbara Pietrasanta è proprio questo.

L’elemento liquido seppur presente, passa in secondo piano rispetto al messaggio lanciato dall’artista, l’acqua diventa un pretesto, il testo è il viaggio dentro di noi, un viaggio che dura anni, che ci vede a volte sconfitti, a volte vincitori, ma soprattutto ci fa sentire vivi, reali, attaccati più che mai a quelle poche certezze che ci restano ma che sono fondamentali per andare avanti.

Charles Baudelaire scriveva: „L’impegno è quello che all’opera occorre, ma l’Arte è lunga, breve è il Tempo.“ Barbara Pietrasanta invece, ha portato a suo vantaggio proprio il Tempo il quale è stato prezioso e proficuo, e la sua Arte ne ha giovato appieno.

Una mostra raffinata, che ci svela parecchio dell’artista, del suo mondo, del suo modo di raccontare pittoricamente l’esistenza umana, e l’artista ci riesce molto bene. Una mostra che merita non solo di essere vista, deve soprattutto essere “ sentita”, “ascoltata”, perché parla di noi.

La mostra curata da Diego Pasqualin rientra nel palinsesto “I talenti delle donne”, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dedicato all’universo delle donne, focalizzando l’attenzione di un intero anno – il 2020 – sulle loro opere, le loro priorità, le loro capacità.

Info
Sede Acquario Civico di Milano
Viale G. Gadio 2, Milano - MM2 Lanza
Apertura fino al 30 maggio 2021

Orari e accesso: da martedì a domenica 
dalle 10:00 alle 17:30 - ultimo ingresso ore 17.00

Da martedì a venerdì la prenotazione è consigliata
sabato, domenica e festivi la prenotazione è obbligatoria
e non può essere effettuata lo stesso giorno della visita

www.acquariodimilano.it

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