Vai al contenuto

Synthèse Visuelle | Monica Gorini

⏰ lettura 3 min.

Gilda Contemporary Art presenta la prima personale di Monica Gorini a Milano a cura di Cristina Gilda Artese, dal titolo “Synthèse Visuelle”.

Con il progetto di Monica Gorini, la galleria milanese ubicata nello storico quartiere delle 5 Vie, conferma la propria vocazione di luogo, di ricerca e sperimentazione del contemporaneo con particolare attenzione al tema della relazione tra uomo ed ambiente, ospitando artisti che partendo dalla tradizione e dallo studio della storia dell’arte, si esprimono con differenti media proponendo una nuova visione ed interpretazione della Natura.

Monica Gorini “Dèconstruction en rose” (dettaglio), 2022. legno, emulsione vinilica mat finitura vernice softy touch, specchio, led, plexiglass, materiale elettrico. 123x100x90cm.

“Synthèse Visuelle” è l’approdo di una ricerca di più di due anni che ha visto l’artista approfondire il lavoro quasi ossessivo ed incessante di Claude Monet nello studio delle ninfee e che ha portato la Gorini a visitare in più di un’occasione e per periodi prolungati i luoghi che potremmo considerare cult dell’impressionista francese, da Giverny a Etretat, da Honfleur a Le Havre.

L’obiettivo dell’artista, come del resto più volte esplicitato nel libro-diario che porta il titolo della mostra (Vanilla edizioni) e che è stato un primo punto di approdo e di sintesi, non è mai stato di “omaggiare” Monet con propri lavori, quanto di esplorare quella stessa dimensione spirituale, emotiva ed intellettuale che accompagnarono la ricerca dell’artista francese.

Ne origina un viaggio sentimentale ma anche filosofico in luoghi che oltre ad essere spazi fisici intrisi di luce, di colore e di rara intensità poetica, si configurano come spazi della mente e dello spirito.

Gorini decide di concentrare la propria ricerca sui colori, tralasciando volutamente i confini ed i limiti che le forme trattenute nel disegno imporrebbero; il risultato è un archivio di 3000 palette, individuate in ore del giorno e della notte, momenti, istanti e fasi della vita delle ninfee.

La ricerca diventa un’esplorazione nei meccanismi del “sentire” il colore e la luce, con una dinamica sinestetica della percezione, dove il colore, la temperatura, la luce ed i profumi dei luoghi si confondono e si fondono per generare una conoscenza sensoriale dello spazio e del tempo.

In mostra una selezione di lavori prodotti dall’artista nell’ambito di questo impegnativo percorso, che vanno da elementi scultorei, composizioni fotografiche e una suggestiva installazione video sempre di produzione dell’artista.

La mostra si sviluppa nelle due sale della galleria, guidando il visitatore in un viaggio che oltre ad essere occasione di conoscenza diventa esperienza sensoriale e visiva, passando dalla atmosfera diurna della prima sala a quella più onirica ed immersiva della seconda sala, dove è proiettato il video Le rêve infini ; il video che documenta una “performance privata” tenutasi sotto la regia dell’artista sul Lago d’Orta, con la collaborazione del compositore OCRASUNSET, alias Simone Boffa, e di sei danzatrici contemporanee ed ispirato a “L’ora blu”, il particolare momento del crepuscolo, l’ora dell’evanescenza, cui l’artista ha dedicato una propria poesia.

Nell’ambito della mostra, come è consuetudine della galleria, sono previsti appuntamenti collaterali, tra i quali una Gilda’s breakfast (colazione del sabato mattina in galleria) di approfondimento su Claude Monet con la storica dell’arte Claudia Beltramo Ceppi programmata per sabato 13 maggio.

Monica Gorini (Domodossola, 1967) vive e lavora tra Milano e il Lago d’Orta. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera ha da sempre affiancato all’attività artistica la formazione in ambito pedagogico didattico, collaborando con Università e Accademie, con Istituzioni legate al mondo dei non vedenti come U.I.C. Unione Italiana Ciechi e Istituto dei Ciechi di Milano.

Tra le esperienze all’estero, in questo settore, la partecipazione alla poster session della conferenza: “Multimodal approach to learning, creativity and communication” organizzata da Art Education for the blind di New York, e da Teachers College Columbia University, presso il Metropolitan Museum of Art di New York. È in questa occasione che ha esposto due sue sculture multisensoriali.

Il lavoro artistico di Monica Gorini, facendo tesoro dell’esperienza vissuta per molti anni con persone non vedenti, si basa sulla contaminazione tra diversi linguaggi. Le sue opere sono frutto di sperimentazioni spesso caratterizzate da un rimando costante al multi-sensoriale e accompagnate da testi poetici che compone in prima persona. Autodidatta in ambito fotografico, combina riferimenti e materiali personali del proprio mondo poetico e onirico con teorie scientifiche e filosofiche riunendoli in un’unica forma di narrazione. Sensibilmente legata al mondo della natura e dei diritti è alla ricerca di un’estetica che stimoli anche riflessioni attuali ed intime, finalizzate allo sviluppo di una coscienza sociale e di una nuova ecologia spirituale del mondo.

Ha esposto sia in Italia che all’estero in mostre personali e collettive: Metropolitan Museum of Art, New York; Palazzo Italia, Berlino; Se Center for Photography, Greenville, South Carolina, USA; Galleria Corrado Bortone, Parigi; Space Nau Bostik, Barcellona, Fortezza del Priamar, Savona; Palazzo Duchi di Santo Stefano, Taormina, Villa Nobel, Sanremo; Officine Creative Ansaldo, Milano. Istituto dei ciechi e U.I.C. Unione Italiana dei ciechi, Milano; Milano Triennale Design Museum. Per le sue installazioni è stata più volte selezionata al Premio Arte Laguna di Venezia.

SYNTHÈSE VISUELLE
Monica Gorini
a cura di Cristina Gilda Artese
Giovedì 27 aprile 2023 ore 18
Sino al 27 maggio
Ingresso libero

Abbonati a BIANCOSCURO

Biancoscuro rivista d'arte

Clicca qui e risparmia il 40%

oppure iscriviti alla nostra newsletter

Select language