
Questa installazione ci invita a immaginare futuri in cui l’essere umano è assente — forse l’unico modo per comprendere davvero la nostra impermanenza come specie. Fin dai tempi di Galileo sappiamo di non essere al centro dell’universo, eppure continuiamo a comportarci come se fossimo indispensabili e centrali per il ciclo evolutivo della vita sul pianeta. Attraverso un percorso che attraversa snodi cruciali della storia della scienza, l’opera di Blas Melissari ci mostra come le verità possano rovesciarsi, l’immobile diventare instabile, e l’impensabile assumere forma reale. Ci ricorda che siamo un punto nell’infinità attraverso scenari in cui piante e stelle proseguono il loro cammino senza di noi, mentre altre forme di vita continuano la loro traiettoria, inesorabili.
Se da un lato l’artista ci mostra l’impermanenza dell’uomo e delle sue creazioni, dall’altro suggerisce con forza che tutto può rinascere, reinventarsi: ciò che resta è lo spirito indagatore, la capacità di immaginare e creare. Blas ci interpella da questa possibilità dell’assenza: ci invita a riflettere con umiltà sul nostro legame con il pianeta, all’interno di paesaggi, orbite e corpi celesti che smettono di essere miti per diventare realtà scientifiche sempre più decifrabili. Attraversiamo lo spazio immersi in un frammento di cosmo che sottolinea la nostra natura effimera e temporanea ma anche la nostra più grande forza; quella della resistenza, della tenacia che ha portato l’evoluzione della nostra specie fin qui.
Chiasso Perduto – Via de’ Coverelli 4R – 50125 Firenze
Aperta dal 29 Maggio al 1 giugno
Inaugurazione: Giovedì 29 Maggio alle 18:00
Da venerdì a domenica dalle 15:00 alle 19:00
A cura di Francesca Morozzi & Sandra Miranda Pattin
https://www.instagram.com/chiassoperduto