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BIANCOSCURO, l’editoriale di Vincenzo Chetta – #55 dicembre’22/gennaio’23

⏰ lettura 2 min.

Lo scorso ottobre è stata inaugurata Paris+ par Art Basel, una fiera nata in meno di 9 mesi, e noi di BIANCOSCURO eravamo orgogliosamente presenti al battesimo. Tantissime le personalità del mondo dell’arte ed i collezionisti che hanno partecipato alla VIP preview, addirittura il Presidente Emmanuel Macron ed il Ministro francese alla cultura Rima Abdul-Malak, a dimostrare l’importanza dell’evento. Il prossimo dicembre invece saremo a Miami Beach per l’edizione americana di Art Basel che nel 2022 compie 20 anni, ormai una pietra miliare nella scena artistica americana. Sui nostri social sarà possibile rivivere le emozioni dell’edizione parigina di Art Basel, nonché quella americana, tramite la nostra gallery fotografica e video sulle nostre pagine Facebook e Instagram.

Tornando in Italia, e più precisamente a Milano, il 18 novembre degli ambientalisti hanno lanciato otto chili di farina su una delle più celebri Art Car della BMW,  la M1 dipinta da Andy Warhol nel 1979 ed esposta a Milano nella mostra “Andy Warhol: la pubblicità della Forma”.

Nell’ultimo periodo ci sono state azioni simili in tutto il mondo, il 14 ottobre la zuppa di pomodoro lanciata contro “I girasoli” di Van Gogh alla National Gallery di Londra, il 23 ottobre il purè di patate contro “Il pagliaio” di Monet esposto al Museum Barberini di Berlino e ancora il 4 novembre a Roma, la minestra di verdura  scagliata su “Il seminatore” di Van Gogh, senza dimenticare il 15 novembre ed il liquido gettato sul Klimt “Morte e vita”, a Vienna: provocazioni forti con l’obiettivo di porre attenzione sulla lotta al cambiamento climatico. Siamo tutti d’accordo, tra tutti i problemi quello più urgente è quello del cambiamento climatico, ma è davvero questa la maniera giusta per attirare l’attenzione? Il Ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano replica duramente: Attaccare l’arte è un atto ignobile che va fermamente condannato. La cultura, che è alla base della nostra identità, va difesa e protetta, non certo utilizzata come megafono per altre forme di protesta”. Certo, dobbiamo fare qualcosa, ma questa è la maniera peggiore. Se si vuole salvare il pianeta si può protestare diversamente, ci sono svariate modalità per esprimere la propria sensibilità verso l’ambiente, tutta questa brutalità ferisce. Tre delle quattro opere “attaccate” erano protette da teca, il dipinto di Monet a Berlino non lo era. Fortunatamente è ricoperto da una superficie smaltata e dai primi esami pare non ci siano danni, mentre la BMW M1 di Warhol era priva di protezioni, non è dunque da escludere che le conseguenze delle loro azioni possano averne compromesso l’integrità. Portare avanti la protesta con questi gesti è sbagliato, queste maniere brutali non si addicono al messaggio finale

Cosa resta della loro azione? Che ricordo lasciano di loro gli attivisti dopo queste azioni? Quello che l’opinione pubblica pensa è che gli attivisti del clima siano solo dei pazzi scatenati e questo annulla il loro messaggio. Bisogna agire ora per interrompere il cambiamento climatico, ma l’arte non va “attaccata”, l’arte va amata!

Buona lettura, e se ci seguite anche sui social, buona visione.   

Vincenzo Chetta Direttore Biancoscuro

Vincenzo Chetta
Direttore
BIANCOSCURO Art Magazine


La  BMW M1 di  Andy Warhol, 1979 – Ph. Giovanni Daniotti © Courtesy BMW Group

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