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BIANCOSCURO, l’editoriale di ottobre/novembre ’21

⏰ lettura 2 min.

27 mesi di attesa. Una tensione pari a quella del primo giorno di scuola. Era da giugno 2019 che aspettavo il ritorno di Art Basel, e proprio come la riapertura dell’anno scolastico, a settembre siamo ritornati “in classe” per scoprire le novità e le conferme: l’attesa è stata ampiamente ripagata!

Avere su questo numero le foto della 50ª edizione della Regina delle fiere d’arte non ha prezzo (sui profili ufficiali Instagram e Facebook puoi trovare il servizio fotografico completo)!

Come sempre, a Messeplatz le performance catturano gli sguardi dei passanti: Cecilia Bengolea ha presentato una video installazione con l’invito al pubblico ad unirsi all’azione tra suoni, musica e balli. Monster Chetwynd invece ha presentato “Tears”, uno show ispirato a  Salvador Dalì. La Messeplatz si è trasformata in un insolito spazio popolato da danzatori e artisti racchiusi in enormi Zorb (palloni trasparenti in movimento).

L’atmosfera sulla piazza (nonostante l’enorme padiglione per le certificazioni covid) è decisamente leggera, ma si percepisce l’energia che ci attende  all’interno: le migliori gallerie del mondo con i mostri sacri dell’arte. Cattelan con i suoi piccioni, visibili negli stand di Massimo De Carlo gallery, Galerie Perrotin e Marian Goodman gallery, oppure Tornabuoni con un solo show di Castellani o le 8 magnifiche opere di Griffa da Lorcan O’Neill. E poi, come non parlare di  UNLIMITED, la fiera nella fiera, con Giovanni Carmine per la prima volta a selezionare i progetti, al posto di Gianni Jetzer per anni a capo della sezione delle opere monumentali. Opere che difficilmente trovi altrove: un Hockney gigantesco da quasi 20 metri, il profumo di pane, o meglio, il profumo della casa di pane di Urs Fischer, e molti altri progetti per un complessa esposizione appagante da tutti i suoi punti di di vista.

Art Basel 2021 – Unlimited – Sulla sinistra: David Hockney
“Pictures at an Exhibition, 2018/2021. Sulla destra: Urs Fischer
“Untitled (Bread House)”, 2004 – 2006

Arriva il momento di tornare alla realtà, smettere di sognare e tornare a lavorare, ma il bello di lavorare nel mondo dell’arte è proprio questo: il sogno non finisce mai, e lo scopri quando sei alla Biennale oppure quando ti trovi a Basilea e dirigi una rivista d’arte, disponibile all’interno della fiera insieme a riviste che in gioventù mi hanno sempre appassionato e che tuttora seguo con stima e interesse.

A voi, che avete in mano BIANCOSCURO, auguro una buona lettura, molti altri appassionati d’arte come voi in giro per il mondo, la stanno leggendo.

Buona lettura!

Vincenzo Chetta Direttore Biancoscuro

Vincenzo Chetta
Direttore
BIANCOSCURO Art Magazine

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