Vai al contenuto

Atsushi Kaga – Usacchi, Kumacchi e gli altri amici

⏰ lettura 7 min.

Un coniglietto malinconico, uno strano orsetto, galline, pinguini e tanti bizzarri gattini, apparentemente una favola moderna più adatta a un bambino che a un occhio critico? Ma è qui che le cose si fanno interessanti…
Stiamo parlando delle opere di Atsushi Kaga, artista giapponese, nato a Tokio nel 1978. I suoi soffici animali sperimentano tossicodipendenza, depressione, microcriminalità e disturbi alimentari. La narrazione è stile graphic novel e riflette una sorprendente consapevolezza di sé.

“After you left, the two cats came into my life”, 2022, acrilico e foglia oro su tela /acrylic, imitation gold leaf and 22k gold dust on canvas, 210x170 cm.
“After you left, the two cats came into my life”, 2022, acrilico e foglia oro su tela /acrylic, imitation gold leaf and 22k gold dust on canvas, 210×170 cm. Courtesy the artist and mother’s tankstation Dublin | London

La gang è guidata da Usacchi, un coniglietto carino, ma un po’ imbroglione che Kaga descrive come il suo alter ego, che interagisce con personaggi per dimostrare le cupe prospettive che attendono le versioni adulte dell’infanzia. Oltre a Usacchi, troviamo Kumacchi, un orso tossicodipendente ferito in seguito ad un incidente d’auto, che rappresenta il lato oscuro di Kaga. In conclusione, nelle sue opere si pone l’accento ai problemi sociali, una sorta di colonia di riabilitazione dei personaggi dei cartoni animati.

“Cats save humanity. Then we should save the ocean (after Jakuchu)”, 2021, acrilico e glitter su tela /acrylic and glitter on canvas, 210×170 cm. Courtesy the artist and mother’s tankstation Dublin | London

I dipinti di Kaga coinvolgono. Nelle opere possiamo osservare una serie di narrazioni sfortunate che sono allo stesso tempo spiritose, dirette e malinconiche.
Le opere sono affascinanti e tristi, e Kaga estrae sottilmente un debole divertimento dal suo pubblico che potrebbe facilmente precipitare in un vuoto psichico inevitabile.
Atsushi Kaga vive e lavora a Dublino e Kyoto, è sempre in giro per il mondo per motivi artistici, ciò nonostante sono riuscito ad incontrarlo per fargli alcune domande per i lettori di BIANCOSCURO.

“A Circle of Vegetables around the moon”, 2020, acrilico su tela /acrylic on canvas, 150x120 cm.
“A Circle of Vegetables around the moon”, 2020, acrilico su tela /acrylic on canvas, 150×120 cm. Courtesy the artist and mother’s tankstation Dublin | London

Vincenzo Chetta: Buongiorno Atsushi, come va? È un piacere per me fare la tua conoscenza e portare la tua arte ai lettori di BIANCOSCURO.
Atsushi Kaga:Buongiorno Vincenzo, innanzitutto voglio ringraziarti per la domanda, il piacere è tutto mio. Adoro l’Italia, ma soprattutto i maestri del Rinascimento. 

V.C.: Ho avuto modo di conoscere le tue opere negli stand della galleria mother’s tankstation durante Art Basel. Il coniglietto Usacchi, che poi ho scoperto essere il tuo alter ego, è molto simpatico ed il suo amico Kumacchi è un orsacchiotto un po’ complesso, potresti brevemente descriverli…
A.K.: Kumacchi è un orso cronicamente depresso, ha perso una gamba a seguito di un incidente d’auto poco fuori dalla foresta. Usacchi è un coniglietto imbroglione, nerd,  ama i gatti ed è il migliore amico di Kumacchi. Si sostengono a vicenda in una realtà piuttosto dura.

V.C.: Il tuo lavoro è “umoristico ma cupo”, gran parte del lato scherzoso nasce direttamente dall’oscurità.
A.K.:L’umorismo è qualcosa che dobbiamo inventare o creare. L’oscurità è qualcosa appena là fuori. Ne è pieno nel mondo. Se descrivessi solo quello che c’è là fuori, sarebbe molto oscuro. Quindi voglio renderlo più sopportabile con l’umorismo.

V.C.: Molti i gatti nelle tue opere, in redazione siamo tutti cat-lover, sei anche tu appassionato di gatti?
A.K.:Sì, sono un cat-lover. Amo i gatti e ora ne ho due. Kuniyoshi e Fujita, sono artisti giapponesi che adoravano i gatti, come noi.

V.C.: Oh… magnifico! Conosco le opere di Kuniyoshi, maestro del periodo Edo. Tornando a te, dividi la tua vita tra l’Irlanda ed il Giappone, questo influenza le tue opere?
A.K.:Sì, lo fa immensamente. Non so come influisca sul mio lavoro, ma questo bilinguismo culturale è una parte enorme del mio lavoro.

“The cat who sleeps like a person and the bunny who sleeps like a cat”, 2022, acrilico e foglia oro su tela /acrylic and imitation gold leaf on canvas, 150×120 cm. Courtesy the artist and mother’s tankstation Dublin | London

V.C.: Sicuramente hai degli artisti che ti hanno ispirato nel corso della tua vita, vuoi parlarcene?
A.K.:Sono molti gli artisti che mi hanno ispirato… Per citarne alcuni, Caravaggio, Ogata Kohrin, Ito Jakuchu e Giotto.

V.C.: Ha più valore l’opera compiuta, o quello che gli spettatori possono pensare dell’opera?
A.K.:Ciò che lo spettatore pensa del mio lavoro è più prezioso. Senza di esso, non avrebbe assolutamente senso farlo.

V.C.: Quali sono i tuoi prossimi progetti?
A.K.:Ho in progetto una mostra personale alla mother’s tankstation di Dublino a settembre. E sto preparando una collettiva da Jessica Silverman a San Francisco, a settembre.

V.C.: Data la tua esperienza personale, cosa consiglieresti ad un giovanissimo che decide di fare della passione, un lavoro?
A.K.:Continua a farlo qualunque cosa accada. E ancora, lavorare in una casa di cura ti insegna molto sulla vita e sul mondo. Sarebbe molto più veloce conoscerli piuttosto che leggere libri o guardare internet.

V.C.: Grazie mille Atsushi sei una persona veramente sensibile e speciale!
A.K.:Grazie mille a voi per l’opportunità.

L’impegno di Kaga per la storia di Usacchi è impressionante sia per il suo candore che per la sua esecuzione tecnica. Gli amanti dell’arte adorano il lavoro di Kaga non solo per le sue composizioni pulite e semplici, ma anche per la sua capacità di perforare silenziosamente la follia sgargiante e appariscente del mondo “reale” con le osservazioni di un solitario introspettivo.

Kaga ha partecipato a numerose mostre personali e collettive presso musei ed istituzioni internazionali, e collabora attivamente con la mother’s tankstation, con sede a Londra e Dublino.  

“The Last Touch”, 2022, acrilico e foglia oro su tela /acrylic and imitation gold leaf on canvas, 210×170 cm. Courtesy the artist and mother’s tankstation Dublin | London

English version

Atsushi Kaga – Usacchi, Kumacchi and other friends

An Melancholy bunny, a strange bear, many bizarre cats, chickens, penguins, apparently a modern fable more suited to a child than to a critical eye? That’s where things get interesting…
We are talking about the works of Atsushi Kaga, Japanese visual artist, working in mixed media, painting, drawing, animation and sculpture. Born in 1978 in Tokyo. The artist got his education at the Tama Art Institute in Tokyo, graduating in 1997, and at the National College of Art and Design in Dublin, where he got his BA in Fine Art Painting in 2005. Atsushi also got a diploma at Coláiste Stiofáin Naofa, Cork, in 2001.
His fluffy animals experience drug addiction, depression, petty crime and eating disorders. Lines of dialogue, painted in the style of a graphic novel, reflect a startling self-awareness in Kaga’s characters.
The gang is led by Usacchi, a cute but a trickster rabbit, whom Kaga describes as a realization of his alter-ego, interacting with a lot of figures in order to demonstrate the bleak prospects that await the grownup versions of childhood, anthropomorphic friends.
Besides Usacchi, we find Kumacchi, a drug-addicted bear injured in a car accident presents dark side of Kaga. In conclusion think of it as a kind of cartoon-character rehab colony.
Kaga’s paintings truly engage. There, we see a series of unfortunate narratives that are simultaneously witty, straightforward, and melancholy.
The works are charming and wistfully sad, and Kaga subtly extracts a faint amusement from his audience where it could easily plunge into an inescapable psychic void.
Atsushi Kaga lives and works in Dublin and Kyoto, furthermore he is always busy or traveling around the world for artistic reasons, nevertheless I managed to meet him to ask some questions for the readers of BIANCOSCURO.

“From Kyoto to Connecticut”, 2021, acrilico e foglia oro su tavola / acrylic and imitation gold leaf on board, 41×32 cm. Courtesy the artist and mother’s tankstation Dublin | London

Vincenzo Chetta: Hi Atsushi, how are you? it is a pleasure for me to meet you and to bring your art to the readers of BIANCOSCURO.
Atsushi Kaga: Hi Vincenzo, nice to meet you, the pleasure is mine. I love Italy but above all the masters of the Renaissance… 

V.C.: I saw your works in the booths of the mother’s tankstation gallery during Art Basel. The Usacchi bunny, who I later discovered to be your alter ego, is very nice and his friend Kumacchi is a somewhat complex teddy bear, you could briefly describe them…
A.K.: Kumacchi is a chronically depressed bear, he lost his leg in a car accident outside a forest.  Usacchi is a trickstar bunny who is the best friend of Kumacchi. Usacchi is a nerd and he loves cats.  They support each other in a rather harsh reality.

V.C.: Your work is “humorous but dark”, a lot of the humour comes directly from the darkness
A.K.: Humour is something we have to invent or create. Darkness is something just out there. It is full of it in the world. If I just described what is out there it would be just very dark. So I want to make it more bearable with humour.

V.C.: There are many cats in your works, in the office we are all cat-lovers, are you also cat-lovers?
A.K.: Yes, I am. I love cats and have two cats now. Kuniyoshi and Fujita are other Japanese artists who loved cats.

V.C.: Oh… Wonderful! I Know Kuniyoshi, edo period master. Atshushi, you divide your life between Ireland and Japan, how does this influence your works?
A.K.: Yes it does immensely. I don’t know how it affects my work. But this culturally bilingualism is a huge part of my work.

V.C.: Surely you have artists who have inspired you throughout your life, do you want to tell us about them?
A.K.: There are so many.  To name a few, Caravaggio, Ogata Kohrin, Ito Jakuchu, and Giotto.

V.C.: Is the finished work more valuable, or what viewers can think of the work?
A.K.: What the viewer thinks of my work is more valuable. Without it, there would be absolutely no point in doing it.

V.C.: What are your next projects?
A.K.: A solo show at mother’s tankstation in Dublin in September. and a group show at Jessica Silverman in San Francisco, in September.

V.C.: What would you recommend to a young person who decides to turn his passion into a job?
A.K.: Just keep at it no matter what. And one more, working in a nursing home teaches you a lot about life and the world. It would be a lot quicker to learn about them than reading books or watching the internet.

V.C.: Thank you so much Atsushi you are a truly sensitive and special person.
A.K.: Thank you very much for the opportunity.

Atsushi Kaga. Courtesy the artist and mother’s tankstation Dublin | London

Kaga’s commitment to Usacchi’s story is impressive in both its candor and technical execution. 
Art lovers adore Kaga’s work not only for his clean and simple compositions, but also for his ability to quietly pierce the flamboyant and flashy madness of the “real” world with the observations of an introspective loner.
Atsushi Kaga has participated in many one-man and collective exhibitions at a variety of international institutions, including:
Irish Museum of Modern Art, Dublin; Powerlong Art Museum, Shanghai; mother’s tankstation, London & Dublin; Maho Kubota Gallery, Tokyo; Butler Gallery, Kilkenny; Nicolas Krupp Gallery, Basel; Jack Hanley Gallery, New York; Art Basel Miami Beach with mother’s tankstation.  

Atsushi Kaga 
is represented by:
mother’s tankstation Dublin | London 
and Maho Kubota Gallery Tokyo

INFO
mother’s tankstation Dublin | London
www.motherstankstation.com

FOLLOW
instagram.com/motherstankstation
instagram.com/kagaatsushi

Abbonati a BIANCOSCURO

Biancoscuro rivista d'arte

Clicca qui e risparmia il 40%

oppure iscriviti alla nostra newsletter

Select language