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Umberto Boccioni: genio e memoria

⏰ lettura 3 min.

A Palazzo Reale la grande celebrazione di Umberto Boccioni

Cento anni fa, per una accidentale caduta da cavallo, moriva Umberto Boccioni, massimo esponente della corrente futurista in Italia. In occasione di questa ricorrenza, la città di Milano, dove l’Artista si stabilì nel 1907, gli rende omaggio con la retrospettiva allestita a Palazzo Reale “Umberto Boccioni- Genio e memoria” (fino al 10 luglio), promossa dal Comune nell’ambito della rassegna “Ritorni al futuro”. La mostra è il frutto di una revisione critica dei 60 disegni autografi conservati nel Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, e dello studio di una serie di documenti legati all’Artista, conservati presso la Biblioteca Civica di Verona. Questo materiale prezioso ha permesso ai curatori Francesca Rossi e Agostino Contò, supportati da un comitato scientifico di qualità, di ampliare le conoscenze sul percorso artistico, le influenze, le tecniche che hanno contribuito a formare lo stile pittorico di Boccioni. È proprio il corpus di disegni il nucleo centrale attorno al quale si distribuiscono le altre opere, per un totale di oltre 280, provenienti dalle collezioni civiche milanesi e da prestigiose istituzioni museali del mondo (tra cui il Metropolitan di New York, il Musée Picasso ed il Musée Rodin di Parigi, la GNAM di Roma).

Umberto Boccioni, Dinamismo di un corpo umano, 1913 olio su tela, 100x100 cm  Milano, Museo del Novecento
Umberto Boccioni, Dinamismo di un corpo umano, 1913
olio su tela, 100×100 cm
Milano, Museo del Novecento

Oltre a dipinti, incisioni, sculture, sue e degli artisti a lui vicini, è presente anche l’“Atlante”, un album di ritagli di riproduzioni artistiche di opere dal XV secolo alla contemporaneità, che Boccioni stesso aveva raccolto e classificato intorno ai 25 anni. La mostra è divisa in due grandi sezioni tematiche: “La formazione” e “Boccioni futurista: pratica e teoria”. Il focus è sul periodo milanese dell’Artista, dal 1906 al 1916, costellato da incontri importanti (Segantini, Previati, Fornara, la pittura simbolista e l’Espressionismo tedesco) e da quello decisivo con Filippo Tommaso Marinetti, con il quale firmerà, insieme a Russolo e Carrà, il famoso Manifesto dei pittori futuristi. Dopo Roma, Parigi, Venezia e Monaco, a Milano Boccioni può mettere in pratica la lezione del maestro Giacomo Balla: pittura dal vero e uso della tecnica divisionista. Il suo interesse si concentra principalmente sulla scomposizione dei volumi e dei colori, alla ricerca del movimento sulla tela, evidente in opere quali “Forza di una strada” (1911), “Dinamismo di un corpo umano” (1913) o “Carica di lanceri” (1915). La città industriale moderna, e quindi Milano con la sua periferia, è il soggetto favorito dei suoi dipinti, perché gli permette di rendere al meglio il concetto di velocità, spazio, spostamento. Non manca la dimensione interiore, che ugualmente affascinava il Boccioni futurista, interessato alla psicologia e quindi attento osservatore dell’umano (“Ritratto di bimbo”, “Antigrazioso”).

Il progetto è stato realizzato ed organizzato da Castello Sforzesco, Museo del Novecento, Palazzo Reale ed Electa, che ne ha editato il voluminoso catalogo.

L’esposizione di Palazzo Reale è senza dubbio un appuntamento immancabile, considerando la quantità e la qualità delle opere presenti (molte delle quali mai mostrate prima in Italia) ed il lavoro accuratissimo di studio e ricerca che ne è l’origine.

Umberto Boccioni, Romanzo di una cucitrice, 1908  olio su tela, 150x170 cm. Parma, Collezioni Barilla di Arte Moderna
Umberto Boccioni, Romanzo di una cucitrice, 1908
olio su tela, 150×170 cm. Parma, Collezioni Barilla di Arte Moderna
UMBERTO BOCCIONI (1882 - 1916)
Genio e memoria 
23 marzo - 10 luglio 2016
Palazzo Reale, Milano
INFO
T. +39 02 92800821
Lunedì 14.30 - 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 - 19.30
giovedì e sabato 9.30 - 22.30

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