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Saul Steinberg Up Close, Il romanziere che disegnava invece di scrivere

⏰ lettura 3 min.

Artista, illustratore e disegnatore nato in Romania da una famiglia di origine ebraica, naturalizzato statunitense, Saul Steinberg arrivò a Milano nel ’33, a diciannove anni, come studente di architettura al Politecnico.
Si stabilì a Città Studi, al tempo zona periferica della metropoli, studiando, lavorando, e frequentando l’ambiente universitario milanese dove conobbe Aldo Buzzi con cui instaurò una solida amicizia.
Nel 1941 però, a causa delle leggi razziali, dovette salutare l’amico e partire alla volta degli Stati Uniti.

Anonimo,Steinberg Milano,Maggio 1938-Collezione Daniela Roman

Collaborò con vari magazine, dapprima in Italia come vignettista per le riviste Bertoldo e Settebello, poi in America per il New Yorker.

Oggi grazie anche alle lettere che gli amici si scambiarono, raccolte poi in un libro della collezione Adelphi  “Lettere a Aldo Buzzi”, la mostra presso la Sala Maria Teresa nella Biblioteca Nazionale Braidese di Milano ci racconta il percorso del disegnatore.

Merito va inoltre riconosciuto alla Saul Steinberg Foundation di New York per l’importante donazione di un gran numero di opere, grazie alle quali riusciamo a cogliere le svariate sfumature della vita e della personalità dell’artista.

Untitled,1954,Saul Steinberg

Sono un romanziere che disegna invece di scrivere”.

Untitled,1959,Saul Steinberg

Si tratta di un percorso personale che indaga l’approccio alle sue tre grandi passioni: la musica, il disegno e la scrittura, curato da Francesca Pellicciari.

La sua evoluzione stilistica trova origine nei cartoons e nel disegno umoristico, dei quali conserva sempre un po’ di quella banalità e quello humor che li caratterizzano, ma si distingue per l’utilizzo di varie tecniche e stili in un continuo processo d’invenzione.

Nella mostra troviamo disegni, lavori a china, collage, timbri, oggetti di legno, lastre di metallo, maschere di carta, piccole pitture ad olio ma anche piastrelle del bagno decorate e vinili in cartone.

L’esposizione fu in parte già presentata nella precedente mostra “Saul Steinberg Milano New York” nell’autunno del 2021 alla Triennale, una delle più grandi proposte dalla stessa Saul Steinberg Foundation, ma questa edizione, nell’intimità della Sala Maria Teresa colma di libri ed immersa nel silenzio, trova il giusto ambiente per raccontarsi.

Una volta arrivati all’ Accademia di Brera, seguite le indicazione per la Biblioteca e salite le scale, si avverte il gradevole odore di legno delle scaffalature, le calde luci degli enormi lampadari di cristallo: a momenti sembra di essere giunti nella dimora di qualcuno. 

Pare quasi presentarsi l’artista, la cui vita fu piuttosto movimentata, a guidarci nella visita tramite dei pannelli, posti ai lati della sala, in cui si possono leggere estratti dei suoi scritti, citazioni e pensieri, molti dei quali inediti. Aldo Buzzi li aveva conservati in attesa che un giorno venissero pubblicati ed in essi emerge uno Steinberg insolito, scrittore di “grandi e speciali qualità”, come lo stesso amico sostenne.

Biblioteca Nazionale Braidense, Sala Maria Teresa, ©James-OMara

Vengono organizzati dei laboratori per scuole elementari e famiglie/gruppi, inoltre il percorso della mostra continua anche sulla piattaforma digitale BreraPlus+ dove è disponibile un contenuto extra dedicato alla parentesi milanese della vita dell’artista: un video dove si raccontano e ripercorrono i luoghi a lui cari, mettendoli a confronto con i suoi disegni.

La mostra, a ingresso libero senza prenotazione, sarà aperta fino al 26 Novembre e sarà visitabile dal lunedì al sabato (9.30 – 18.00 con ultimo ingresso alle ore 17.30) e Sabato (9.30 – 13.30 con ultimo ingresso alle ore 13.00).

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