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Un ponte fra la Cina e l’Occidente

⏰ lettura 3 min.

Hongbin Zhang – Il mediatore culturale che costruisce ponti fra la Cina e l’Occidente

Hongbin Zhang è il fondatore di Shengxinyu Art che da 20 anni si occupa di creare collaborazioni fra Cina e Occidente attraverso l’arte.

Per presentare Hongbin Zhang e l’immenso lavoro che ha fatto per costruire – un ponte ormai forte per la scena artistica cinese con il resto del mondo -, bisogna ricordare tutti i cambiamenti culturali che la Cina ha attraversato negli ultimi 30 anni.
La Cina non era ancora aperta come lo è oggi alla scena internazionale, non c’erano molti scambi culturali con gli altri Paesi, bisogna anche sottolineare le barriere linguistiche dato che, per esempio, la lingua inglese non era ancora un territorio comune né tanto meno la lingua cinese, quindi le possibilità per gli artisti di avviare progetti internazionali erano poche e per lo più complicate. Hongbin ha vissuto la rivoluzione culturale durante la sua infanzia, che ha portato cambiamenti radicali, come il non avere più accesso a libri o altri documenti che potessero costruire un pensiero critico per le persone; questo ha avuto una forte impronta che in seguito sarebbe diventata una delle forze che l’hanno spinto a perseguire l’incredibile carriera di mediatore culturale che ha raggiunto, semplicemente non vuole che nessun artista si senta incapace di realizzare un sogno, come si sentiva lui quando da giovane studente curioso voleva perseguire la pittura ad acquerello, ma era piuttosto improbabile date le circostanze del Paese di allora.

Quando ho conosciuto Hongbin ero responsabile dei progetti internazionali per la Biennale di Firenze, per me che ricoprivo quel ruolo è stata una grande opportunità per conoscere finalmente meglio gli artisti cinesi e la loro cultura, visto che anche per noi occidentali era piuttosto difficile stabilire i primi contatti per immaginare collaborazioni a livello internazionale. Hongbin ha aperto una porta enorme per gli artisti cinesi che si sono confrontati per la prima volta con un’enorme varietà di opere d’arte e di contesti culturali, ma è stata anche un’opportunità educativa per gli artisti di tutti gli altri Paesi per iniziare ad avere un assaggio dell’incredibile talento che si può trovare in Cina. In seguito abbiamo collaborato in diversi altri progetti che hanno significato il rafforzamento di quel primo contatto in cui abbiamo parlato della possibilità di collaborare in modo continuativo per consentire la coniugazione di un nuovo linguaggio artistico alimentato da tutti i tipi di culture.

Il suo lavoro è stato fondamentale per entrambe le parti del mondo, è passato dall’avere una galleria, al rappresentare artisti a livello internazionale, curando mostre all’estero, costruendo una rete, proponendo arte per concorsi internazionali. Per esempio, la Cina non aveva mai organizzato un concorso internazionale di arte figurativa e nessun artista cinese aveva mai partecipato a un concorso di arte figurativa su larga scala all’estero. Hongbin ha cambiato questa situazione rispondendo attivamente alla rinascita del movimento dell’arte realistica contemporanea europea e americana, istituendo un concorso internazionale di arte figurativa con caratteristiche cinesi e introducendo un gran numero di concorsi d’arte internazionali riconosciuti. Aiuta artisti, curatori, accademici e storici a superare le grandi differenze (a volte estreme) tra il modo in cui un progetto artistico viene discusso, concepito e organizzato in Europa, America e Cina. Le differenze culturali sono ancora molto grandi, ma con il suo lavoro, ora vengono viste come una forza piuttosto che come una barriera.

Progetto Recente

Titian Portrait Competition

Come definiamo oggi il ritratto? Che cos’è il ritratto nel contesto dell’arte contemporanea? Qual è il suo scopo, se esiste? Con l’espansione della fotografia, degli smartphone e dei social media, la funzione primaria del ritratto è diventata irrilevante, eppure il ritratto sopravvive, prospera ed è attivo nel mondo dell’arte contemporanea. Il critico d’arte Sebastian Smee ha detto dei ritratti di Lucian Freud: “Il grande contributo di Freud all’idea di ritratto … non è tanto quello di “penetrare il carattere” o di illustrare i tratti della personalità; si tratta della presentazione più forte possibile di una specifica presenza umana”.

Potrebbe essere questa una nuova definizione di ritratto? La necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso una presenza? Ci auguriamo che questo concorso sia un luogo aperto per discutere del ritratto oggi e del suo contributo alla scena artistica contemporanea, oltre che per esplorare le varie influenze in termini di linguaggio visivo e contesto politico!

Questo concorso internazionale è aperto a tutti sia alla pittura che alla scultura, i premi saranno in denaro e per gli artisti selezionati si farà una mostra a Forte di Monte Ricco.

Tutte le informazioni per partecipare si trovano in questo link www.titiancompetition.com

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