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Tessuto connettivo & Spectrum

⏰ lettura 4 min.

Gilda Contemporary Art presenta TESSUTO CONNETTIVO, mostra personale di Gloria Campriani a cura di Cristina Gilda Artese.

La prima personale di Gloria Campriani, esponente della cosiddetta Fiber art, nelle modalità ed evoluzioni più contemporanee del genere, e che vede del tessile la materia principe di espressione.

Il “tessuto connettivo” cui allude l’artista si riferisce principalmente al concetto di società come “corpo sociale”, composto da una moltitudine di individui in costante connessione reciproca.

In mostra una grande opera , lasciata libera di interagire nello spazio della galleria con un fissaggio ai 4 punti sui muri , come fosse una ragnatela che si espande e che va a suggerire proprio l’evoluzione costante della società contemporanea: essa si modifica, si estende e si ramifica, sviluppando un unico grande macro-organismo di cui ognuno di noi, in qualche modo è chiamato a prendere parte.

Presente anche una opera montata su una apposita struttura in metallo, che consente la fruizione del lavoro di Campriani in modalità double face.

Campriani, nata e cresciuta nel mondo tessile (la famiglia di origine aveva un laboratorio artigianale tessile), ha fatto negli anni di questa sua esperienza biografica un elemento di continuità con la propria identità di artista, portandola a preferire proprio i fili e le fibre come materia con i quali sviluppare le proprie opere.

Così pure gli studi in ambito antropologico e la passione per il viaggio, il visitare “l’altrove” sono stati di fatto il motore degli approfondimento sui concetti di società e di relazioni umane e le forme di comunicazione.

Campriani condivide il pensiero sociologico secondo il quale l’uomo non può realizzare la propria vera natura se non vivendo e confrontandosi con l’Altro. A ben pensare, la stessa azione di pensiero è un viaggio dentro di sé alla ricerca del diverso da sé. L’essere umano trova e scopre la propria identità solo in quanto appartiene ad un gruppo, sia esso una famiglia, una comunità, un team, un’equipe, uno staff.

I fili all’interno delle sculture di Campriani concorrono tutti insieme al raggiungimento di un unico obbiettivo: la realizzazione di una “trama”, esattamente come avviene in una comunità.

Interessante anche la particolare tecnica utilizzata per la realizzazione dei lavori, che non prevede l’utilizzo di alcun strumento tecnico eccetto l’uso delle mani.

Il particolare metodo Off loom, senza l’utilizzo di telai tradizionali, ma con piccoli arnesi di uso comune, prevede l’annodamento a mano. Spesso Campriani interviene anche con tempere ad acqua o pennarelli.

L’artista trova inoltre nella filosofia del riciclo e rigenerazione della materia il modo più congeniale per esprimersi, consapevole che secondo alcuni studi  l’industria tessile sembra essere la seconda a livello mondiale per tasso di inquinamento ambientale e non desiderando con il proprio lavoro di artista essere in qualche modo complice di questo sistema, ma facendosi promotore del riuso responsabile.

BIOGRAFIA

Gloria Campriani è nata e cresciuta a Certaldo (1962) nel laboratorio artigianale tessile di famiglia. La sua formazione multidisciplinare; passa attraverso lo studio delle lingue, con vari soggiorni all’estero di lunga durata, della pedagogia, del teatro, e dell’arte frequentando corsi presso varie accademie incluso il corso di anatomia artistica presso l’Accademia delle belle arti di Firenze.
Attenta alle mutazioni della società (anche attraverso le più innovative modalità di comunicazione), nel 2018, frequenta il corso di antropologia sociale presso l’Università di Siena.
Ha lavorato per anni in aziende che collaborano con i migliori brand di moda internazionali. I suoi primi maestri vanno, infatti, ricercati fra i designer, con i quali è entrata in contatto durante la sua attività professionale. Queste esperienze si sono rivelate, più tardi, determinanti nella scelta dell’utilizzo di filo come uno degli strumenti principali del suo percorso artistico. La familiarità con questo materiale, infatti, ha facilitato, sicuramente, le capacità espressive e dopo un’analisi basata sul confronto di vari materiali, ha ritenuto il filo, per la sua flessibilità, lo strumento più idoneo per le sue forme espressive.
Mostre personali e collettive: Museo Marino Marini Pistoia, Museo Nazionale di Palazzo Reale in Pisa, Museo Archeologico Nazionale Firenze, Museo Piaggio, Museo degli Innocenti, Florence National Library, Fortezza da Basso in Florence (PITTI), Institut Culturel Italien de Marseille, Consiglio della Regione Toscana, Foyer Art Gallery, 3D Art Gallery, Chiesa di Santa Maria Novella, Palazzo Medici Riccardi, Basilica di San Francesco in Siena, Santa Chiara in Siena, Palagio di Parte Guelfa, Palazzo Vecchio, Salone de’ Dugento, Sal d’Esposizione Nazionale, Salarrué, San Salvador, Palazzo Ca’ Zanardi, Museo Benozzo Gozzoli, Palazzo Pretorio in Certaldo (FI), Old English Cemetery in Florence, Istituto Italiano di Cultura in Prague, Palazzo Ducale in Genova, Museo GAMC, Museo MART, Centro per l’Arte Contemporanea “Luigi Pecci”, Museo Novecento in Florence, Museo CAMEC, Oratorio di Santa Caterina in Bagno a Ripoli, Biennale Fiber Art – Spoleto (PG), Design Week Milano, Giornate FAI – Prato, marzo 2022, Milano Scultura – Milano, Artefiera Bologna.


In occasione del 17° Milano Photofestival promosso da AIF – Associazione Italiana Foto & Digital Imaging, Gilda Contemporary Art nella sala 1 della galleria, partecipa con la personale di Silvia Serenari dal titolo SPECTRUM.

Silvia Serenari “Spectrum”

Riprendendo le parole dello scrittore Antonio Celano, caro amico della Serenari, “Spectrum è la tensione tra l’immagine sintetica che la realtà porge all’occhio e la frequenza analitica emessa dalle forme e dai colori. Una corrente convettiva che è il diuturno tormento tra dissoluzione e ricomposizione di ogni scatto.”
In mostra due grandi trittici realizzati dalla rielaborazione digitale di immagini scattate nel momento del crepuscolo al mare ed un’opera sintesi del momento del crepuscolo nell’enigmatica e simbolica forma del cerchio.
Di Silvia Serenari è disponibile in galleria il numero della rivista monografica OR NOT edizioni arsprima a lei dedicato nel 2014.
Di Silvia Serenari verrà presentato un libro di artista ad edizione limitata sempre edizioni arsprima, a cura di Cristina Gilda Artese e Alessandro Trabucco, con testi dell’architetto e professore Claudio Catalano. Il libro di artista si presenta come un mantra visivo che conduce il fruitore all’esplorazione delle atmosfere dell’architettura e dell’arte come stati dell’animo.

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