Vai al contenuto

Inscapes di Anna Tabellini

⏰ lettura 2 min.

Inscapes termine usato dal poeta Hopkins si riferisce all’unicità di ognuno, alla ricerca del proprio paesaggio che diventi appartenenza. Nell’installazione di Anna Tabellini, il paesaggio diventa una metafora stratificata dell’identità: un luogo di costruzione e scoperta, dove le molteplici dimensioni del sé si intrecciano in una tensione tra scoperta e appartenenza. L’artista parte da un’urgenza di ricucire frammenti identitari che spesso tendiamo a definire, delimitare e isolare, come avviene nei confini territoriali tracciati da muri e barriere che separano e che finiscono per sottolineare le differenze. Anna mette in discussione questa divisione e pone invece l’accento sull’integrazione come condizione essenziale per abitare e riconoscere un’identità in continua trasformazione. Anna è nata in Italia ma ha vissuto in tanti luoghi decostruendo così la sua identità per poi considerare la coesistenza di elementi diversi come l’unica possibilità di paesaggio, di comprensione, dell’abitare il sé.

Il suo intervento al Chiasso Perduto si articola in due azioni fondamentali, da una parte scava nel muro per svelare gli strati nascosti, le memorie di altre voci e poi risignificarle in un nuovo paesaggio scultoreo e dall’altra parte raccoglie frammenti di carta, natura e altro per costruire dei paesaggi sospesi che finiscono per sembrare cartografie aeree, esseri organici e non definitivi, come metafora della nostra appartenenza sempre in divenire.

A cura di Sandra Miranda Pattin & Francesca Morozzi 
www.chiassoperduto.com

Abbonati a BIANCOSCURO

Biancoscuro rivista d'arte

Clicca qui e risparmia il 40%

oppure iscriviti alla nostra newsletter

Select language